Nevralgia del trigemino: terapie a confronto

Conferenza al San Filippo Neri di Roma

trigemino%20arterie%20MVD[1]La Nevralgia trigeminale tipica ha una incidenza annuale di 3.4 casi ogni 100.000 uomini e 5.9 ogni 100.000 donne.

L’età di insorgenza è, in genere, dopo I 40 anni. Il dolore è più frequente sul lato destro della faccia, nelle donne e colpisce la parte media o inferiore del volto, meno spesso la parte superiore intorno all’occhio.

I pazienti affetti dalla nevralgia tipica del trigemino presentano un dolore forse tra i più devastanti che la natura possa produrre: gli attacchi durano in genere pochissimo, possono ripetersi più volte nel giorno, anche di notte; sono caratterizzati da un dolore lancinante, tipo stilettata o scossa elettrica. L’intensità del dolore è estrema.

Il soggetto, nel tempo, diventa assolutamente condizionato dal suo dolore, non si nutre più e non accudisce alla pulizia del proprio volto e dei denti.

Ciò perché esistono punti cutanei, detti zone trigger, il cui contatto o stimolazione anche leggera scatena il dolore. Le zone trigger sono localizzate intorno al naso, tra naso e labbro superiore, a livello della gengiva. Anche un soffio d’aria, il contatto del volto con acqua a varia temperatura, il masticare, il parlare, il deglutire, lo starnutire possono scatenare un attacco di dolore lancinante.

Terminata la crisi, o il dolore sparisce del tutto o può rimanere una algia più lieve, profonda e fastidiosa. I pazienti vivono costantemente nel terrore di incappare in una nuova rovinosa crisi di dolore.

 

Il trattamento medico, in genere efficace agli inizi dell’insorgenza delle crisi, può anche non controllarle in modo continuativo.

 

La chirurgia si pone a questo punto come l’unica alternativa possibile: vari metodi sono stati proposti per lenire o guarire la nevralgia del trigemino.

Con l’intervento microchirurgico di “decompressione neuro-vascolare” si elimina l’agente causale del problema e cioè l’effetto di “compressione pulsante” sul nervo. Il risultato postoperatorio è ottimale in oltre il 95% dei casi di forma “tipica”, il così detto “tic doloureux”.

Esistono forme di nevralgia trigeminale da neurinoma dell’acustico, da meningioma o da altri processi espansivi propri o in sede vicina al trigemino e che una bassa percentuale di nevralgie è data dalla sclerosi multipla. In questi casi evidentemente, non si rileva la situazione di conflitto neuro-vascolare come prima descritta.

Nelle grandi casistiche sono previste le recidive, precoci o tardive, a distanza di oltre 10-15 anni. Queste sono verosimilmente indotte da una riorganizzazione dei rapporti neuro-vascolari.

 

Il trattamento della Nevralgia del trigemino mediante Microdecompressione Vascolare (MVD) del nervo in fossa cranica posteriore offre le migliori garanzie di risoluzione dei sintomi, rispetto ad altre forme di terapia chirurgica percutanea che possono produrre la cosi detta disestesia dolorosa, legata a distruzione delle fibre trigeminali. Se adeguatamente condotta, la decompressione rispetta le modalità sensitive del nervo trigemino, compresa quella della cornea.

 

In occasione della conferenza che si terrà a metà dicembre 2010 presso la UOC di Neurochirurgia del San Filippo Neri di Roma, invito tutti i medici interessati ed i pazienti a partecipare.

 

Benvenuti al San Filippo Neri!

L.Mastronardi

 

Documenti:

Trigemino1Rev03