Approccio Petroso Combinato

Meningiomi petroclivali

Petrosal ApproachApproccio petroso combinato

L’approccio petroso combinato è stato il tema della mia relazione al corso di dissezione di basicranio che si è tenuto in questi giorni in Svezia (Boras, Goteborg). Hanno partecipato specialisti neurochirurghi da varie parti del mondo per affinare la loro tecnica nella chirurgia delle lesioni della base del cranio.

Tale approccio è indicato soprattutto per la asportazione del meningioma sfeno-petro-clivale.

L’asportazione di tali tumori difficilmente è totale, in quanto non è possibile rimuovere la parte che infiltra il seno cavernoso (pena l’aggiunta di deficit nei movimentidell’occhio); inoltre non è sempre possibile asportare la capsula del meningioma che aderisce e talvolta ingloba vasi e nervi e/o infiltra il tronco encefalico. Ciò onde evitare rischi di danni permanenti ed invalidanti. Il residuo tumorale che può restare viene controllato con RMN seriate e, se dovesse tendere a crescere, può essere trattato con radioterapia mirata.

Questi interventi generalmente si effettuano in due tempi: il primo giorno è dedicato all’approccio petroso combinato (craniotomia e mastoidectomia retro- o trans-labirintica, per la quale occorrono circa 4 ore) ed il secondo giorno per l’asportazione del tumore (che viene eseguita con aspiratore ad ultrasuoni e Laser CO2). La notte tra i due interventi i pazienti restano intubati e sedati in terapia intensiva neurochirurgica. Dopo il secondo giorno operatorio, il paziente resta in terapia intensiva per almeno 48-72 ore, se non intervengono complicanze.

Data la sede e le dimensioni del tumore, in questi casi va fatto presente il rischio di mortalità (circa 5%) e di deficit postoperatori, che vanno dai disturbi dello stato di coscienza (coma) fino a disturbi dei nervi cranici (facciale, udito, motilità oculare, deglutizione) e di forza agli arti controlaterali. Naturalmente non sono comuni, ma ogni neurochirurgo esperto che esegue questo tipo di interventi li deve far presente al paziente ed ai familiari.

Riferimenti:

www.friendssc.com
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