Preservazione dell’udito nella chirurgia dei neurinomi dell’acustico

Quando è possibile?

AXIAL%20PREOP%207_9_12[1]La possibilità di preservare il nervo facciale ed il nervo cocleare (acustico) negli schwannomi vertibolari (neurinomi dell’acustico) va affrontata in modo differenziato in rapporto alle dimensioni del tumore, alla sua estensione ed ai rapporti con il tronco encefalico.

1. I piccoli neurinomi intracanalicolari (sotto il centimetro) con udito conservato totalmente o in parte costituiscono la situazione migliore per l’asportazione totale e per salvaguardare il nervo facciale ed il nervo acustico. Ad ogni modo è ragionevole anche l’atteggiamento “wait & see” con monitoraggio clinico-RMN ogni 6-12 mesi. La via chirurgica utilizzata per l’asportazione, nei pz con udito conservato si preferisce l’approccio retrosigmideo.

2. I neurinomi intra-extracanalicolari (aggettanti nell’angolo ponto-cerebellare) al di sotto dei 2 cm con udito in parte o del tutto conservato vanno operati con l’approccio retrosigmoideo. Le possibilità di salvare il facciale sono >90%, anche se una paresi transitoria del nervo si può talvolta osservare, con regressione generalmente completa entro 3-6 mesiLe possibilità di conservare l’udito si aggirano intorno al 50% e diminuiscono con l’aumentare delle dimensioni della neoplasia.

3. Nei pz. affetti da neurinomi con diametro >2.5 cm salvaguardare l’acustico è nella maggior parte dei casi impossibile. Seppure il nervo possa in molti casi rimanere integro spesso non funziona. La possibilità di risparmiare il facciale scende all’80%, mentre una paresi transitoria si osserva in 1/3 dei pazienti. In questi casi si può decidere nei casi con importante adesione tumorale al nervo facciale di lasciare un piccolo frammento devascolarizzato di neurinoma sul nervo e di controllarlo nel tempo. La possibilità di ripresa della malattia è possibile, ma rara. In caso di eventuale recidiva della lesione (che comunque si sviluppa nel corso di anni) si può riconsiderare un trattamento chirurgico.

4. Nei neurinomi più voluminosi (oltre 3 cm) i rapporti col tronco encefalico rendono l’asportazione (generalmente per via retrosigmoidea) molto delicata ed oltre il rischio di danno per i nervi cranici (in questi casi oltre al facciale ed al cocleare si possono avere talvolta anche problemi a carico del trigemino già nel preoperatorio) c’è la possibilità di problemi anche a carico del tronco encefalico. Anche in questo caso, una condotta chirurgica giudiziosa consente di ottenere risultati molto buoni.

In allegato i risultati riguardati la conservazione dell’udito in una serie consecutiva di pazienti trattata al San Filippo Neri di Roma, oggetto di una presentazione al Congresso dei Neurochirurghi Americani che si terrà a Boston nel mese di Ottobre.

 

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AN and hearing preservation CNS 2014