Asportazione di tumori cerebrali in aree eloquenti
Al San Filippo Neri di Roma eseguiamo da diversi anni interventi cerebrali con paziente sveglio nella fase cruciale della procedura e della asportazione, soprattutto per tumori che interessano l’area del linguaggio, per eseguire la stimolazione dei centri che controllano tale funzione con il paziente collaborante.
La nostra esperienza è in linea con quella dei Centri Internazionali di riferimento (vedi articolo allegato).
Di seguito l’abstract di una relazione che ho presentato di recente ad un convegno.Sperando che sia di interesse e di aiuto.
Chirurgia “asleep-awake-asleep” (awake surgery) per il trattamento dei tumori intracerebrali in aree eloquenti. Importanza del mappaggio corticale e sottocorticale.
Luciano Mastronardi, ALessandro Cerroni*
Direttore UOC Neurochirurgia, *UOS Terapia Intensiva/Anestesia Neurochirurgica
Ospedale San Filippo Neri, Roma
I tumori intracranici primitivi sono relativamente poco frequenti: in Italia si contano circa 10 casi ogni 100.000 abitanti per anno. La maggior parte origina dal tessuto di sostegno in cui si collocano cellule e fibre nervose (gliomi), dalle meningi (meningiomi) e dalla guaina mielinica dei nervi cranici (neurinomi). La “benignità” biologica di alcuni tumori intracranici non sempre corrisponde alla possibilità di guarigione. In alcune sedi la rimozione anche parziale del tumore è molto rischiosa per la possibile morbidità, come nel caso di tumori che nascono in prossimità di aree cerebrali “eloquenti” (che esprimono cioè una funzione precisa, come il linguaggio), di nervi cranici (ottico, trigemino, facciale, acustico, vago) o di grossi vasi arteriosi o venosi.I Gliomi rappresentano più del 50% di tutti i tumori intracerebrali e per 2/3 sono maligni. I gliomi, anche se a basso grado di malignità, tendono ad infiltrare il tessuto cerebrale circostante, rendendo in genere la rimozione radicale molto difficile. Infatti, spesso aree corticali e sottocorticali funzionalmente rilevanti possono essere localizzate all’interno del tumore e funzionare normalmente, fatto che comporta il rischio di un deficit permanente dopo l’asportazione del tumore, anche se si rimane nel suo interno.
Chirurgia endocranica da sveglio (asleep – awake – asleep)
Lo scopo del neurochirurgo moderno è quello di rimuovere quanto più tumore possibile senza provocare danni neurologici aggiuntivi e permanenti, minimizzando l’approccio con l’ausilio del neuro-navigatore e del microscopio operatorio ed utilizzando tecniche di stimolazione e mappaggio intraoperatorio corticale e sottocorticale. Queste ultime sono effettuate risvegliando ed estubando il paziente durante l’intervento e sono particolarmente utili per identificare e salvaguardare le aree del linguaggio e del movimento, usufruendo della collaborazione del paziente.Un volta che il mappaggio del linguaggio è stato completato, il paziente viene re-intubato per via endotracheale con un fast trach e con un laringoscopio a fibre ottiche e la asportazione “in sicurezza” del tumore continua in anestesia generale fino alla fine dell’intervento, con maggior comfort per il paziente.La chirurgia da sveglio viene effettuata in pochi centri in Italia, inclusa la Neurochirurgia del San Filippo Neri di Roma. Nei casi opportunamente selezionati, questa metodica ha consentito di “massimizzare” l’estensione della asportazione degli astrocitomi e dei gliomi cerebrali in aree funzionalmente eloquenti, migliorando la qualità di vita e prolungando la sopravvivenza.Anche se il mappaggio preoperatorio con la RMN funzionale e con la PET è molto utile, non è considerato sufficientemente affidabile, soprattutto per le aree del linguaggio. Pertanto, la stimolazione corticale intraoperatoria a paziente sveglio permette di identificare con precisione le sedi del linguaggio e delle aree sensitivo-motorie e, quindi, di risparmiarle. Effettuando l’intervento con la metodica anestesiologica asleep-awake-asleep si riduce al minimo Il disagio per il paziente.